2 (Beatrice e Giulia R.)

 

Il giovane era un po’ stupito, perchè proprio non riusciva ad immaginare che cosa avrebbe potuto fare un gatto con un cappello, un sacco di tela ed un paio di stivali.

Alla fine però, pensando che in fondo non aveva nulla da perdere, decise di accontentarlo e, con i pochi risparmi che possedeva, procurò al gatto tutto ciò che gli aveva chiesto. Così, dopo aver indossato gli stivali ed un bel cappello rosso, il gatto salutò il suo padrone e si diresse nel bosco.

Qui catturò un grande coniglio selvatico, lo infilò nel sacco di tela e si incamminò tutto allegro verso il palazzo del re.

“Voglio essere ricevuto dal re in persona!” disse alle guardie che lo accolsero stupite all’ingresso, ma lo fecero entrare.

“Che cosa desideri?” chiese il re, incuriosito, trattenendosi a stento dal ridere per il buffo abbigliamento dell’animale.

“Devo consegnarvi un dono da parte del marchese di Carabas, il mio padrone” rispose il gatto con un solenne inchino.

“Anche se non lo conosco” disse il re, che era ghiottissimo di selvaggina, “ringrazia molto il tuo padrone da parte mia!”

Nei mesi seguenti il gatto continuò a portare a palazzo diversi doni provenienti da tutte le terre del marchese di  Carabas ed il re era sempre più curioso di scoprire chi fosse mai questo misterioso e generoso marchese.

 

  

 

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