Istituto comprensivo Camozzi

Scuola primaria A.Rosmini

Anno scolastico 2009-10 . classi quarte

 

 

DUKE L'ORANGO ALL'AVVENTURA

 

 

 Dedicato a Parid che adora le scimmie

e a Matteo che ha collaborato con me

nel primo libro di

“Alex il suricato perdente”

 

STEFANO S.


 

Duke era un orango che viveva in un recinto molto piccolo in uno zoo con

tanti altri animali .

Il suo recinto era vicino a quello dei tapiri e a quello dei Koala. Non faceva altro che osservare gli elefanti africani, i tapiri dalla gualdrappa, i koala, le zebre, gli gnu, i gibboni, le paradisee dai dodici fili, i cacatua, i bradipi e i canguri nei recinti più vicini al suo.

Intanto arrivava il suo guardiano che gli stava portando delle banane fresche, Duke le divorò e vide che il guardiano aveva chiuso la porta dopo che se n’ era  andato.

Iniziò a saltellare sulle sbarre grandi per oranghi del suo recinto, ma scivolò e cadde in un angolo del recinto, vicino a un punto di osservazione.

Poi si appese a una sbarra d’acciaio e guardò la mappa dello zoo in cui viveva.

C’erano il suo recinto, il recinto degli elefanti africani, il recinto dei dinosauri, gli altri recinti vicino al suo, la voliera degli avvoltoi, il recinto dei ghepardi, la voliera dei pappagalli, il reparto degli insetti, il rettilario, il recinto degli ibis scarlatti, la voliera dei leopardi damur, il recinto delle gazzelle, la voliera degli inseparabili e tanto altro.

Così si mise ad osservare i babbuini olivastri liberi e fece: “Beati loro che sono liberi! Invece a me e a tutti gli altri tocca restare in recinti piccolissimi!” e fece una smorfia.

Condivideva il recinto con un altro orango, che si spulciava in continuazione e non lo degnava mai di uno sguardo. Duke, invece, era molto intelligente e sapeva molte cose, tra cui che in Texas era stato avvistato un uccello-scimmia. Però, Mike, l’altro orango, non gli credette. --- Io so che è vero! --- urlò l’altro orango.

--- Non sa che è vero, quel maleodorante scimpanzé di Mike. -- fece Duke.

Poi Duke, una volta tramontato il sole, aprì tutti i recinti e gli animali che si trovavano lì dentro, compreso se stesso, ne uscirono subito. Jesse lo spinosauro non vedeva l’ora di uscire dal recinto dei dinosauri e ne balzò fuori a tutta velocità, seguito da una fitta schiera di altri dinosauri , Jimi il pachirinosauro era il primo della schiera e schiacciò una parte di recinto. Intanto Stig il canguro rosso saltava velocemente dal suo recinto verso il recinto dei pinguini del capo.

All’improvviso una misteriosa scimmia gialla balzò fuori dal suo recinto e balzò sul dorso di un elefante.

Poi Duke rientrò nel suo recinto e varcò un passaggio scavato in una roccia.

Dall’altra parte c’erano un macaco granchivoro, un macaco giapponese, tre gibboni, due babbuini, un uistiti, la scimmia misteriosa, due scimpanzé, un piccolo babbuino, un terzo scimpanzé, un gorilla e un bucero rinoceronte. Poco dopo Duke salì una scala sulla roccia in cui si trovava il passaggio e vide il resto del recinto.

C’erano due panda giganti, un lama, un’ okapia, un dromedario, un cammello, alcune iene, tre bufali, un rinoceronte e un markhor. Poi si buttò a capofitto su Matt lo zorilla e Digger l’irace.

Poco dopo Alf il ghiottone e Rio il Maki li raggiunsero.

I cinque scivolarono dalla roccia e precipitarono sul ponticello che stava sul fiume davanti a loro.

Lo superarono di corsa e giunsero vicino al recinto dei servali, degli ocelot, dei gatti selvati, dei margai e delle linci rosse.

Infatti erano vicino ai recinti delle bestie feroci. Poi, alle due di mattina, rientrarono nei recinti. Però Duke era felicissimo di sapere del passaggio segreto e lo superò. Poco dopo Rio lo raggiunse, seguito da tre tarsi spettro. Duke si gettò insieme a Rio sulle rovine del recinto. Lì vicino c’era il recinto dei canguri rossi, dei canguri grigi e degli Wallaroo, saltellanti come sempre. Però Duke si infilò nel buco e pensò ad un secondo tentativo di fuga del recinto.

Poteva mettere un petardo nella sigaretta del guardiano, così avrebbe potuto fuggire approfittando della distrazione, ma non vedeva petardi.

Avrebbe potuto infilare un serpente in una fessura del cancello, ma il rettilario era nella parte più lontana dal recinto di Duke.

Così pensò a qualcosa che avrebbe potuto fare, cioè passare di albero in albero fino all’entrata e poi superare il cancello.

E lo fece, seguito da tutti gli altri animali, compresi gli scorpioni, le tarantole e gli insetti del reparto insetti. Poco dopo scivolarono nell’oceano dalla barca su cui si trovavano le casse e grazie a Jimi, che con le tre tonnellate di ceratopside fecero volare in basso le casse, che poi si arenarono sull’isola deserta, un’isola senza sapiens o meglio stupidiens, come li chiamavano i primati, in realtà non era un’isola deserta.

Appena entrati, nella selva, si sentì un verso selvaggio ed alcuni alberi caddero a terra. Vicino alle rovine, tra di esse e una roccia con cascata, stava il primate giallo della notte prima.

Come al solito il treno per la visita passava vicino alla zona riservata alle scimmie.

Così Duke balzò sul primo vagone insieme a Clay uno dei babbuini olivastri.

Da lassù godevano di una splendida vista, poi il mezzo curvò verso il recinto degli oranghi e poi verso il recinto dei koala e poi fece una curva a sinistra verso il recinto dei tapiri.

I tapiri erano ancora nel fango e Duke vide che la locomotiva era diretta verso il recinto dei dinosauri.

Jesse lo spinosauro li fece salire sul suo muso, però il guardiano delle scimmie li riportò nel recinto in due casse.

Quando le casse si aprirono, Duke era vicino a quel pernicioso orango puzzone di Mike.

Era un n’yamala, un dinosauro sopravvissuto all’ estinzione di 65 milioni di anni fa  e i dinosauri lo riconobbero subito.

Poi Duke divise della “cioccolata della giungla” con l’enorme rettile e scivolò sul suo dorso.

La fortuna ha voluto che quel pernicioso, ottuso, puzzolente, viscido, microcefalo e cretino di quello scimpanzé di Mike restasse nel recinto!

Poi aggiunse:- Evviva! -

- Io mi ricordo che era anche bisbetico, pulcioso, schifoso e pidocchioso- strillò un pipistrello.

- Io mi ricordo pure che era il mio fratellaccio minore! – urlò Duke.

Poi Rio scivolò sul dorso squamoso del n’ yamala e finì nel fango, però il rettile lo fece salire sulla sua coda e lo fece salire su una roccia che spuntava dalla giungla. Poco dopo, Duke per poco non riuscì a cadere in uno stagno pieno di piranha.

 

 

… to be continued…

 

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