6
Improvvisamente, un raggio di sole e un alito di brezza entrarono dalla porta. L’anatroccolo ebbe subito una grande voglia di nuotare e scappò lontano da quegli animali stupidi e cattivi.
L’autunno era alle porte , le foglie diventarono rosse e poi caddero. Una sera, l’anatroccolo vide alcuni bellissimi uccelli bianchi dal lungo collo che volavano verso i paesi caldi. Li guardò a lungo, girando come una trottola nell’acqua del ruscello per vederli meglio: erano cigni! Come li invidiava!
L’ inverno arrivò freddo e pungente; l’anatroccolo faceva ogni giorno un po’di esercizi nel ruscello per riscaldarsi. Una sera dovette agitare molto forte le sue piccole zampe perché l’acqua intorno a lui non gelasse: ma il ghiaccio lo accerchiava di minuto in minuto… finchè, stanco e infreddolito, svenne.
Il giorno seguente, un contadino lo trovò quasi senza vita. Ruppe il ghiaccio che lo bloccava e lo portò ai suoi ragazzi che lo circondarono per giocare con lui. Ahimè, il poveretto ebbe una gran paura e si gettò prima dentro un bidone di latte e poi in una cassa della farina. Finalmente riuscì ad uscire e prese il volo inseguito dalla moglie del contadino.
Ancora una volta il brutto anatroccolo scappò ben lontano per rifugiarsi, esausto, in un buco nella neve.
Pagina formattata e digitata da Camilla Edoardo