L’ estate era iniziata .
I campi agitavano
le loro spighe
dorate, mentre il
fieno tagliato profumava la campagna.
In un luogo appartato, nascosta da fitti cespugli vicini ad un laghetto, mamma anatra aveva iniziato la nuova cova.
Siccome riceveva pochissime visite, il tempo
le passava molto
lentamente ed era
impaziente di
vedere uscire dal
guscio la propria
prole…
Finalmente,
uno dopo l’altro,
i gusci scricchiolarono e lasciarono uscire
alcuni adorabili anatroccoli gialli.
-Pip! Pip! Pip ! –
esclamarono i nuovi nati – Il mondo
è grande ed
è bello vivere!-
- Il mondo non
finisce qui. – li ammonì
mamma anatra - Si
estende ben oltre
il laghetto, fino al villaggio vicino,
ma io non ci sono
mai andata.
Ci siete tutti?- domandò.
Mentre si avvicinava, notò che l’uovo più grande non si era ancora schiuso e se ne meravigliò. Si mise allora nuovamente a covarlo con aria preoccupata.
– Buongiorno! Come va? - le domandò una vecchia anatra un po’ curiosa che era venuta in quel momento a farle visita.
-
Il guscio di
questo grosso uovo
non vuole aprirsi.
Guarda invece gli altri piccoli, non
trovi che siano
meravigliosi? –
- Mostrami un po’ quest’uovo. – disse la vecchia anatra per tutta risposta. - Ah! Caspita! Si direbbe un uovo di tacchino! Ho avuto anche io, tempo fa, questa sorpresa. Quello che avevo scambiato per un anatroccolo era in realtà un tacchino e per questo non voleva mai entrare in acqua. Quest’uovo è certamente un uovo di tacchino. Abbandonalo ed insegna piuttosto a nuotare agli altri anatroccoli! -