CULTURA:

Cacciatori di scalpi

Non tutti gli indiani usavano prendere lo scalpo dei nemici e si ritiene che l’abitudine non fosse molto diffusa prima dell’arrivo dei bianchi. L’uso di scalpare i nemici si diffuse soprattutto quando i coloni e i governi cominciarono ad offrire ricompense in cambio di scalpi di guerrieri ostili.

 

Il tepee

Il tepee era la tipica dimora degli indiani delle pianure. La parola deriva dal dakota, che significa “luogo dove uno vive”: La costruzione del Tepee era affidata alle donne: la prima operazione consisteva nella scelta di tre pali dritti; questi pali venivano fissati insieme in alto e piantati a terra dall’altraparte del palo. L’entrata era rivolta sempre verso oriente, cioè verso il sorgere del sole.

 

I segnali di fumo

Nelle grandi pianure gli indiani comunicavano spesso con mezzi diversi della parola. Tali segnali venivano inviati con ogni mezzo: il cavallo, le coperte, gli specchi, il fumo e le frecce infuocate.

Per segnalare con il cavallo l’ indiano cavalcava in cerchio: l’ ampiezza del cerchio indicava il numero dei nemici .Se dopo questi segnali l’indiano si nascondeva significava che vi era pericolo.

I segnali con la coperta potevano essere avvistati da grande distanza. L’indiano afferrava due lati della coperta e l’agitava: l'entità del pericolo si capiva da quante volte la coperta veniva sventolata.

Lo specchio veniva utilizzato per richiamare l’ attenzione , mettere in allarme o per trasmettere un messaggio; anche il fumo come lo specchio, aveva un codice segreto.

Gli indiani accendevano un fuoco a legna asciutta, poi vi gettavano sopra dell’erba o dei rami verdi; dopo lo coprivano con la coperta che veniva sventolata a tempi regolari,così, creando “nuvole” di fumo trasmettevano messaggi. Di notte, gli indiani, per trasmettere dei messaggi, si servivano di frecce infuocate.

 

Strumenti di guerra

La maggior parte degli archi veniva fabbricata usando solo un pezzo di legno, conoscevano poi gli archi di osso, ma essi venivano preparati solo da pochi esperti della tribù.

Dopo l’arco di legno, che per fabbricarlo era necessario aspettare alcuni mesi, decisero di utilizzare il legno verde più facile anche da lavorare. Per questa ragione il legno per archi era invariabilmente tagliato dalla vena di un albero; dopo la stagionatura l’ arco veniva raschiato, tagliato, unto per renderlo più elastico e riscaldato gradualmente nel punto in cui bisognava tagliarlo.

La  corda richiedeva grande abilità ed era ricavata da nervi di bisonte, tagliata a strisce veniva poi impregnata in una colla diluita con acqua, mentre era ancora umida l' arrotolavano a mo’ di corda.

La maggior parte dei guerrieri portava con sé due corde, una per l’ uso e l’altra come riserva.

Il legno per le frecce veniva scelto con cura particolare ed era molto importante che il legno fosse dritto e resistente. Dopo alcuni mesi, il legno veniva esaminato e poi raddrizzato oliandolo, riscaldandolo e spingendolo attraverso il “raddrizza frecce”.

 

info.supereva.it

 

 

La danza

La danza avvicina l’ uomo a tutte le cose viventi e alle forze dell’ universo che non sono visibili.

La danza rappresenta sia le grandi cose che le piccole cose della vita e viene seguita per molti motivi: quando un gruppo di persone si riuniscono, per celebrare un qualsiasi avvenimento.

La danza è espressione del sentimento.

I costumi indiani sono indossati per diversificare le tribù, in questo modo la danza appare più bella e variopinta.

Il danzatore del cerchio danza per dire ciò che egli è in modo perfetto e mentre i tamburi battono a ritmo il suo corpo si muove come la luce.

Un tempo la danza del Sole si effettuava per dimostrare  di essere grandi guerrieri. Il significato sta nel fatto che l’uomo riconoscendo nel grande spirito identità suprema offre alla danza il canto, il fumo e il sacrificio del suo corpo.

La musica è una delle arti più antiche e importanti degli indiani, è una parte importante della loro vita; le canzoni degli indiani sono accompagnate da vari strumenti che danno la base ritmica, tra cui il più  importante è il tamburo.

Religione

Erano di religione animista e credevano nella forza vitale; seppellivano l’ascia, che segnava la pace tra i popoli, durante  una cerimonia mentre fumavano il tabacco.

 

Maschere

Le maschere rappresentavano solitamente esseri mitologici o spiriti che avevano funzioni religiose nelle cerimonie della tribù. Si riteneva che queste maschere avessero il potere di influenzare il tempo, proteggessero la famiglia, esprimessero figure nella danza e curassero i malati. Le maschere davano una visione del mondo soprannaturale che era rispecchiato nel popolo indiano durante le cerimonie. Elementi come la luna e il vento erano dipinti con facce umane. Gli artisti lavoravano con gli utensili preparati con lame di pietra e conchiglie. I legni usati erano di cedro, di abete rosso, di abete canadese e di ontano.

 

www.insieme.net

 

CURIOSITA’:

Culla

La maggioranza dei popoli usavano culle di assi per portare i loro bambini fino a che non erano svezzati e capaci di camminare.Erano avvolti in qualche soffice coperta di pelliccia o morbida pelle di animale e poi legato dalle tavole. Del muschio veniva messo sotto il bambino come un pannolino.

 

Mocassini

I mocassini sono un tipo di scarpa degli indiani e degli eschimesi. Sono fatti di pelle morbida di daino. Nella parte interna dei mocassini invernali vi è lasciato il pelo. I mocassini possono essere fino alla caviglia o lunghi fino all’ intera gamba. La parola “ mocassini “ significa scarpa bassa, priva di tacco, fatta di pelle pieghettata.

 

Abitazione

I tipi di abitazione indiane erano differenti a seconda delle tribù.

   

Abiti

Gli indumenti variano a seconda delle regioni in cui abitavano e soprattutto il tipo di materiale usato dipendeva da ciò che la natura gli offriva.

I pellerossa seppero prendere dalla Madre Terra ogni cosa che serviva alla vita, ma senza per questo depredarla dei suoi preziosi doni.

   

Tapa

La “tapa” è un tipo di tessuto prodotto con l’ interno della corteccia del gelso. Le fibre sono poi unite ancora con una colla estratta dalle radici della tapioca.

 

Gioielli

I materiali più usati per confezionare gioielli erano: le conchiglie, le bacche, gli aculei di porcospino,le piume di varie uccelli, pezzi di ossa di moose e unghie e denti di animali.

La collana per l’ uomo simboleggiava protezione contro le frecce. Quelle preparate con ossa o unghie di animale rappresentavano, inoltre, forza e virilità. Gli indiani usavano e usano tutt’ora preparare i gioielli con l’ argento, il turchese era considerata la pietra sacra come il corallo.

Oggi giorno, il corallino di vetro costituisce la base per la gran parte dell’ artigianato indiano.

 

Caccia e pesca

L’autunno era la stagione della caccia; le tribù si spostavano in cerca delle grandi mandrie. Nelle praterie la risorsa più consistente era la caccia al moose, il daino, l’orso, l’alce, il coniglio e il procione.Nelle coste si viveva principalmente di pesca. Il bisonte fu la fonte di sussistenza più preziosa, infatti era considerato sacro. Gli oggetti di caccia erano archi, frecce, lance e pugnali.

Nelle pianure e nelle praterie dove i laghi erano pochi e i fiumi fangosi e poco ricchi di pesce, gli indiani davano poca importanza alla pesca, dipendendo maggiormente dalle più grandi risorse della caccia e della frutta selvatica. Le reti da pesca scorticarie erano rare, ma una varietà di reti per pescare in profondità erano le reti a maiolo e  i rastrelli che erano largamente usati. Facevano anche uso di reti e lance per pescare nelle turbinose acque.

 

www.insieme.net

TORNA INDIETRO