LA TRATTA DEI NEGRI                                                    capitolo2                        

-IL MERCATO DEI NEGRI

Le terre africane da cui portoghesi, spagnoli, inglesi, francesi, olandesi razziavano gli schiavi, corrispondono oggi a Senegal, Gambia, Guinea, Sierra Leone, Ghana,  sul Golfo di Guinea, nonché Zanzibar nell' Oceano Indiano. In seguito allo straordinario aumento della richiesta di schiavi , conseguente allo sviluppo delle piantagioni di canna da zucchero nell' America Centrale, verso il 1670, il modo di procacciarseli cambiò. Alcuni stati africani acconsentirono alla cattura degli schiavi e alla loro vendita agli europei. A questo scopo i re africani organizzarono guerre contro gli stati vicini o le più deboli tribù dell' interno.Facevano schiave le altre popolazioni per salvare la propria.Per pagare l'acquisto degli schiavi ,le navi europee sbarcavano sulle coste africane le merci più varie:tessuti,fucili e polvere da sparo,lingotti di ferro,rame ,acquavite ,ecc.Un giovane africano tra i  15 e i 25 anni valeva una "pezza d' India ",cioè uno scampolo di tela indiana. Per questo gli schiavi venivano anche chiamati spregiativamente "pezze d'India". Ammassati nei porti ,i neri destinati all' esportazione in America subivano innanzitutto la visita del medico,che scartava i malati e determinava l'età dallo stato della dentatura. Quelli prescelti venivano lavati,rasati,unti d'olio:se qualcuno aveva dei capelli bianchi,gli venivano tinti o strappati. Quindi subivano il marchio a fuoco. Prima dell'imbarco,venivano battezzati ricevendo un nome cristiano. Spesso a questa cerimonia non era presente neanche un sacerdote.

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