Ero in classe e la maestra stava spiegando. Improvvisamente mi sono trovato nel giardino-giungla-foresta amazzonica dell' edificio accanto alla scuola.
Gli alberi erano pochi, l' edera non era fitta ma in certi punti mi arrivava fino alle scarpe, mentre in altri punti l'erba era alta fino alle mie ginocchia.
Sulle scale c' era una motocicletta abbandonata immersa nei rampicanti.
Si vedeva che la casa era abbandonata a causa della vegetazione cresciuta tantissimo, le finestre rotte da sassi o altre cose, le tapparelle screpolate, come le ringhiere e le finestre.
Dall' esterno pensavo che fosse un semplice asilo, invece no, era un mondo buio, cupo, tutto da scoprire.
Mi incamminai perchè l'edera mi stringeva con le sue forti braccia in una morsa letale.
Arrivato alle scale mi guardai ancora una volta attorno e vedevo che alcuni alberi erano pieni zeppi di edera.
Salii le scale.
Così chiusi gli occhi ed entrai nell'asilo abbandonato.
C' era un buio cupo, non si vedeva quasi niente ma per fortuna c' erano le finestre.
Io sfortunatamente ero vestito bene, con maglietta e pantaloni di lino e le scarpe firmate Gucci, perchè era la festa di fine anno.
Già quando ero piccolo, cioè quando ero in prima elementare, volevo entrare in quell' asilo.
Dopo un po' sentii una voce che rimbombò in in tutto l'asilo che diceva:"Chi sei?".
Io risposi:"Sono un bambino di nome Lorenzo."
Trovai con fatica le scale e le salii.
Ad un tratto scorsi una sagoma, le andai incontro senza paura, chiedendomi se fosse un serial killer o un povero.
Svoltai l' angolo e .............
Mi ritrovai ancora d' incanto nella classe; non sapevo se quello che avevo visto fosse un sogno o un' allucinazione, so soltanto che quella casa giorno dopo giorno diventava sempre più spettrale e cupa.
Lorenzo 5^a