La casa stregata

Un giorno due bambine stavano giocando a racchette. Si chiamavano Samanta e Charlie.

Samanta era una bambina di dieci anni, aveva vestiti sportivi e scarpe da ginnastica, era furba e molto curiosa.

Charlie invece aveva sei anni, si vestiva sempre con jeans e maglione, aveva scarpe da ballerina ed era anch'ella curiosa.

Ad un certo punto Samanta tirò forte la palla che volò nella casa abbandonata.

Era l'unica pallina da tennis che avevano, perciò decisero di andare a cercarla.

Cercarono per ore e ore se c'era un buco per entrare. Infine Charlie lo trovò tra le siepi pungenti e insieme entrarono nel giardino. Non era un giardino come tutti gli altri: curato, con piante potate e dritte. Era tutta un'altra cosa. aveva cespugli con i rami aggrovigliati tra loro che formavano degli strani nascondigli accoglienti e un intrico di rovi alti spinosi.

C'erano alberi possenti ricoperti di edera rampicante fino alla punta e vecchi sostegni di altalene; infine foglie di vari colori autunnali. Samanta e Charlie cercarono la pallina, alla  fine la trovarono; era finita sul ramo di un cespuglio spinoso.

Stavano per tornare nel loro giardino quando all'improvviso sentirono un rumore strano.

Ci pensarono un po' e poi decisero di entrare nella casa.

Salirono le scale sconnesse piene di buchi, da cui uscivano piccole cimici rossastre, poi attraversarono la porta rotta e scrostata, umida perchè aveva appena piovuto. Vicino all'ingresso c'era la sala che aveva dei dei grandi divani messi male con cuscini rotti e sporchi di sugo, un pianoforte  con i tasti staccati e buttati a terra, infine una televisione con vetri rotti.

Charlie ad un certo punto sentì un rumore al piano superiore, perciò le due amiche salirono le scale e videro tre porte: la prima era quella della cucina dove si intravedevano pentole piegate con manici staccate.

Al di là della seconda porta c'era la camera con un letto con coperte sparse da tutte le parti e un comodino con dei buchi.

Al di là della terza porta c'era il bagno; era un bagno diverso da tutti gli altri, perchè era spettrale, spaventoso e buio. Aveva vetri rotti, tappeti strappati e assi delle finestre appese solo da un lato. Poi Samanta sentì un altro rumore, perciò salirono le ultime scale e si ritrovarono in mansarda, dove trovarono un gattino di qualche mese, che decisero di chiamarlo Caty.

Quando le due ragazze stavano per uscire dalla casa, si girarono perchè avevano sentito cadere un vetro a terra e videro uscire dal muro un fantasma che le inseguiva. In quel momento venne loro in mente la leggenda che racconta di una bambina che era stata punita per un suo sbaglio e si era rinchiusa nella sua camera, dalla quale non  era mai più uscita.

Quando morì si liberò e uscì dalla camera e rimase sempre in quella casa. Era ancora molto arrabbiata con gli uomini per quello che le avevano fatto e perciò ogni volta che un uomo entrava nella sua casa, ricordandosi di quello che era successo, non voleva più farlo uscire.

Le due bambine si spaventarono, ma riuscirono a scappare nel loro giardino.

Da quel giorno chiusero la casa per sempre.

LIDIA  5a

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